Nel teatro si attribuiva alla maschera la funzione di amplificare la voce, donde la derivazione del verbo "personare", che indicava appunto il rafforzamento del suono della voce, necessario all'attore per esibirsi in pubblico.
[...]
Ciò s'accompagnava anche all'esigenza d'ingrandire la figura dell'attore aumentandone la statura con i "coturni", come rileva ad esempio Seneca nell'Epistola 76, 31, quando, muovendo da considerazioni etiche, rivolgendosi a Lucilio scrive: "nessuno di coloro che vedi vestiti di porpora è felice. Non è più felice degli attori che portano sulla scena lo scettro e la clamide; dopo essere apparsi alla presenza del pubblico ingigantiti dai coturni, escono, si tolgono le calzature tragiche e tornano alla loro vera statura". Nell'antichità, dunque, la persona non aveva una propria autonoma consistenza, se non quella di strumento utilizzabile nella rappresentazione, nella finzione scenica. La maschera velava di fatto l'individualità di colui che l'indossava, nascosta dietro la figura del personaggio, con cui finiva per identificarsi.
Délai de communication : 30 mn - Demande après 18h30 : document disponible le lendemain - Consultation, uniquement au 5e étage, sur autorisation. L'usager devra remplir un formulaire papier avant l'enregistrement de la consultation.
CoteFonds Emmanuel Mounier - consultation sur autorisation EM 1623
Notes et décorationsDon de l'Association des Amis d'Emmanuel Mounier